La penna d'oro
La penna d'oro č un'autobiografia. Carlo Sgorlon, che nella sua vasta produzione ha sempre delegatoai protagonisti dei suoi romanzi la descrizione della propria concezione del mondo, in quest'opera si fa portavoce in prima persona della sua vita e della sua poetica. Nel raccontarsi, con sinceritā e senza retorica, ma con un pizzico di costruttiva polemica e disincanto, lo scrittore affronta i ricordi personali e professionali come se osservasse un altro se stesso dal balcone della sua casa friulana. Il risultato di questo proiettarsi al di fuori trasforma il colto e sensibile scrittore nel protagonista di un'avvincente storia privata.
Ancora una volta č la storia di un uomo estraneo ai luoghi e alle mode, che si affranca dal mondo, pur senza mai perderlo di vista, per cercare la propria patria. Il narratore Sgorlon si racconta con la medesima propensione fabulatoria che da sempre lo caratterizza, proponendo al lettore un romanzo esistenziale, quello di un uomo che si sofferma sulla propria vita facendone il bilancio. Lo fa ribadendo la radicata convinzione che l'uomo possa percorrere il prporio cammino, serenamente e con cognizione, muovendosi su due piani di esistenza paralleli: quello della realtā e quello del fantastico. Anche la penna d'oro, dono prezioso ricevuto nell'infanzia, nell'immaginario sgorloniano diventa un mitico oggetto, sparito chissā dove, che da sempre influenza il destino dell'uomo e dello scrittore.